5 motivi per passare al cloud: scalabilità

da | Dic 28, 2022 | Rivoluzione Agile

Gli esperti prevedono che a breve l‘83% dei carichi di lavoro aziendali verrà gestito nel cloud.

Se hai seguito con attenzione le evoluzione tecnologiche, probabilmente la notizia non ti sorprenderà.

I servizi cloud sono più che mai sicuri, sostenibili, agili e convenienti, e le aziende hanno sempre meno motivi per continuare a gestire le attività on-premise.

Di fatto, 9 nuovi clienti di Herzum e Atlassian su 10 preferiscono il cloud alle soluzioni on-premise e anche i tradizionalisti più irriducibili stanno iniziando a muoversi in tale direzione.

Quali fattori stanno determinando questo spostamento di massa verso il cloud e perché gli esperti considerano in ritardo le aziende che non hanno ancora effettuato il passaggio?

Le risposte risiedono nei cinque motivi principali che spiegano il perché di questo cambiamento.

Il cloud consente alle aziende di:

  1. Crescere più velocemente e a costi più contenuti
  2. Aumentare i profitti e ridurre i costi
  3. Migliorare la velocità e le prestazioni
  4. Aumentare la produttività del team
  5. Acquisire gli strumenti necessari per far fronte alle sfide future della concorrenza

Oggi vedremo il primo:

 

Crescere più velocemente e a costi più contenuti nel cloud

Se cerchi l’espressione “business scalabile” in Google otterrai innumerevoli risultati.

Ciò che stupisce maggiormente è che il volume dei risultati probabilmente per molti non rappresenta una sorpresa. Si tratta di un argomento molto popolare perché, quali che siano le loro dimensioni, le aziende hanno in genere un obiettivo: crescere.

Il loro desiderio è servire più clienti, risolvere un maggior numero di problemi dei clienti e, lungo il percorso, aumentare i propri profitti. Se l’utilizzo dei nostri prodotti raddoppiasse da un giorno all’altro per noi sarebbe un risultato strepitoso e quando ascoltiamo storie di successo di aziende che superano i loro obiettivi del 200% o quadruplicano le dimensioni del team nel giro di pochi mesi gli occhi ci brillano.

La scalabilità è, per molti di noi, una priorità costante. Ma quello a cui molto spesso non pensiamo quando ci prefiguriamo una crescita rapida di tale entità, quei risultati strepitosi raggiunti nel giro di una notte, è ciò che con maggiore probabilità sarebbe la causa del nostro fallimento se crescessimo troppo velocemente senza di essa: la tecnologia scalabile.

Raddoppiare l’utilizzo di un prodotto sembra un risultato incredibile, ma in assenza della tecnologia che supporti tale crescita diventa la ricetta perfetta per imprevisti gravi: clienti insoddisfatti e team stressati.

In altre parole, per ottenere una scalabilità veloce, intelligente e conveniente non è sufficiente avere un picco di interesse da parte dei clienti, un maggior numero di prodotti eccellenti e una cultura orientata alla crescita. È necessario anche disporre di sistemi scalabili in tutte le direzioni per soddisfare le esigenze di clienti e team, non appena queste esigenze si manifestano.

Se si desidera crescere senza grossi intoppi tecnologici lungo il percorso, la tecnologia cloud assicura una scalabilità di gran lunga più veloce, più intelligente e più conveniente dei server on-premise.

Il tutto si riduce ad avere sempre a portata di mano uno stack tecnologico flessibile e reattivo, senza lunghi e costosi aggiornamenti manuali.

Scalabilità nel cloud e nell’ambiente on-premise

Il cloud soddisfa meglio le esigenze di scalabilità perché nelle installazioni on-premise le risorse per la scalabilità sono limitate.

Se occorre garantire un’esecuzione fluida dei sistemi man mano che la base di utenti cresce, i team devono aggiungere una maggiore potenza di elaborazione (CPU, RAM) ai computer esistenti (scalabilità verticale) o aggiungere un maggior numero di server/macchine (scalabilità orizzontale).

scalabilità

A causa dei limiti di queste risorse fisiche, sia la scalabilità verticale che quella orizzontale on-premise richiedono processi manuali.

Il reparto IT, con l’approvazione della direzione e dei responsabili dell’approvvigionamento, deve ordinare i server e portare le macchine offline per l’aggiornamento. Deve acquistare e impostare dei sistemi di bilanciamento del carico che hanno il compito di bilanciare il traffico nei server per impedire che si verifichino sovraccarichi, rallentamenti e interruzioni su un singolo server.

Il processo può essere lento e costoso, e non è immediato.

Occorre pianificarlo in anticipo.

Il passaggio al cloud, invece, consente di saltare tutte le fasi manuali della scalabilità on-premise.

I sistemi cloud sono scalabili sia verticalmente che orizzontalmente, proprio come avviene on-premise; tuttavia, poiché le risorse (potenza di calcolo aggiuntiva, server e macchine) esistono già, non è necessario affrontare un lungo e costoso processo di approvazione e di ampliamento o ridimensionamento.

Il cloud elimina le congetture

Con le installazioni on-premise, il tuo team tecnologico deve adoperarsi al meglio per capire quanta potenza di calcolo e quanti server saranno necessari. Una stima in eccesso determinerà un aumento dei costi per le risorse inutilizzate. Una stima in difetto causerà un lungo e costoso aggiornamento manuale con vari livelli di approvazioni interne, probabilmente più di una volta, per non parlare dei picchi di traffico che causeranno rallentamenti, perdita di clienti o perfino imprevisti tecnologici gravi, come quello costato a Facebook circa 90 milioni di dollari.

In molte soluzioni cloud la scalabilità è automatica.

Se la tua azienda è citata in WIRED Magazine e all’improvviso l’utilizzo del tuo prodotto raddoppia o triplica da un giorno all’altro, i tuoi sistemi devono essere ampliati per soddisfare la domanda.

Se, come è accaduto a Zoom, un fenomeno globale causa, nel giro di pochi giorni, la trasformazione di un business da rispettato servizio aziendale in un nome famoso, che consente alle persone di accedere a tutto, dai gruppi di scrittura ai matrimoni fino alla tombolata della nonna, il cloud è già predisposto per gestire questa crescita sbalorditiva del 3.000%. Se, invece, a causa di un evento imprevisto i tuoi requisiti di potenza di elaborazione si riducono, i sistemi possono essere ridimensionati e paghi solo per la potenza di cui hai bisogno

La scalabilità automatica non fa per te? Il cloud ti offre altre opzioni.

La maggior parte delle aziende opta per la scalabilità automatica nel cloud in ogni direzione, in base alle esigenze in tempo reale dei sistemi. Naturalmente, si può anche scegliere un sistema cloud che offra un controllo più manuale.

La scalabilità manuale nel cloud è ancora più semplice rispetto a quella di una configurazione on-premise (la differenza che c’è tra premere un pulsante e gestire un lungo processo di richiesta di risorse aggiuntive e di definizione dell’ambito, di approvazione, acquisto e installazione di tali risorse).

Per contro, lo svantaggio della scalabilità manuale, nonché la ragione per cui le opzioni automatiche stanno spopolando, è dovuto al fatto che, poiché richiede l’intervento umano, causerà ritardi quando, all’improvviso, servirà scalabilità rapida. Inoltre, capita facilmente che la persona responsabile dell’incremento delle risorse dimentichi di ridurle una volta esaurito l’aumento della domanda, e ciò significa che, ancora una volta, si dovrà pagare per risorse non necessarie.

Un’altra opzione di scalabilità del cloud è la scalabilità pianificata, che comporta la crescita o la riduzione automatica non in base alle esigenze, ma in base ai periodi di picco o di basso utilizzo previsti. Questo meccanismo può funzionare bene se le esigenze sono sempre costanti, ma non lascia comunque spazio a picchi e cali inaspettati.

Mantenere la sicurezza durante il processo di scalabilità nel cloud

Se si chiede alle aziende on-premise quali sono i motivi per cui sono riluttanti a passare al cloud, con ogni probabilità la prima risposta sarà la sicurezza.

Ma ecco la buona notizia: il 94% delle aziende intervistate ha affermato che la sicurezza è migliorata dopo il passaggio al cloud.

La paura dei rischi per la sicurezza è, secondo il sondaggio, del tutto superata.

Come fa il cloud a garantire la sicurezza durante il processo di scalabilità?

La risposta risiede nei rigorosi test di sicurezza, nei piani di ripristino di emergenza e nella crittografia dei dati in transito e a riposo, solo per citare alcune delle best practice, per non parlare del fatto che il cloud protegge i sistemi a livello di singolo utente, non solo al primo accesso al sistema. Questo riduce il rischio per la sicurezza di un team in rapida crescita, proteggendo le modalità di accesso da parte degli utenti, i diritti di accesso e la data di scadenza dell’accesso.

I sistemi cloud efficaci adottano inoltre un approccio zero trust alla sicurezza; in altre parole, vengono eseguiti controlli di sicurezza a ogni endpoint per ogni utente nell’azienda.

La scelta di un approccio zero trust ha una semplice spiegazione: i server on-premise sono in genere protetti da una VPN a livello aziendale. Se l’autore di un attacco può accedere alla VPN, è il caso di farsi prendere dal panico perché ha accesso a tutto: a ogni sistema, a ogni strumento, a tutti i dati archiviati.

Allo stesso modo, se ogni utente ha accesso allo stesso livello di sicurezza, per l’autore di un attacco è sufficiente hackerare i dati di login di una sola persona per causare il caos.

Con i sistemi cloud, invece di creare un perimetro attorno al sistema, la sicurezza assume la forma di login univoci e punti di controllo frequenti dove i sistemi verificano l’identità e le credenziali dei dispositivi e fungono da gate di protezione tra ogni strumento.

Ogni strumento è un’isola sicura e l’accesso a un singolo strumento non dà automaticamente accesso ad altri strumenti.

Ogni login utente dispone di proprie autorizzazioni e non concede l’accesso a tutte le parti dei sistemi.

In questo modo ci assicuriamo che una vulnerabilità in un sistema o un login non metta automaticamente in pericolo altri sistemi ed è probabilmente questo il motivo per cui la stragrande maggioranza delle aziende constata un livello di sicurezza e tranquillità maggiore quando effettua la migrazione al cloud

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Possiamo fornire il ​​nostro supporto su:

  1. Stima dei costi di licenza in ciascuno dei casi sopra indicati.
  2. Stima dei costi di migrazione.
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Herzum è una società di consulenza internazionale, uno dei più grandi partner Atlassian nel mondo. Il gruppo è stato creato nel marzo 2000 a Chicago e ha uffici in Italia, India e Regno Unito ed è impegnato a espandere la sua presenza geografica dal 2016. Fornisce servizi Agile e DevOps di ultima generazione, consulenza avanzata a livello aziendale , così come lo sviluppo di applicazioni personalizzate per le aziende di tutto il mondo. Herzum gestisce progetti e organizzazioni dalla fase di avvio al livello di Fortune 100.

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